Tag Archives: persecuzione in Occidente

L’ideologia del gender è la tomba annunciata della nostra società. Un e-book per difendersi. Grazie Mimep

17 Apr

Gender e-book MimepL’ideologia del gender è una vera e propria assurdità che però nel nostro mondo avanza a passi da gigante nel tentativo di trasformare un’utopia distruttiva nella nuova realtà quotidiana.

Un nemico che non si vede, o che si presenta sotto mentite spoglie, è però difficile da combattere, soprattutto quando viene contrabbandato di continuo per quel che assolutamente non è: ovvero una novità positiva, giusta e quasi dovuta, magari in nome di un senso distorto e perverso di concetti nobili o importanti quali la libertà, la tolleranza e il desiderio di realizzazione di sé. Il problema si annida infatti nella manipolazione delle coscienze e nel relativismo etico-culturale che cercano di mutare un’ideologia della disperazione in un obbligo morale, e magari pure legislativo, per tutti.

Per questo motivo l’ideologia del gender costituisce davvero la fine della nostra società.

Ma – diceva il pensatore iralndese Edmund Burke – affinché il male trionfi è sufficiente che gli uo mini buoni non facciano nulla.
Per questo non si deve restare in disparte, lasciandosi bombardare impunemente dai difensori delle “assurdità” e immaginando solo che prima o poi fatalmente smetterenno o cambieranno. Infatti è solo la nostra passività a permettere che questa ideologia pervicace si faccia ogni giorno più aggressiva negli ambienti più diversi, ma certamente a cominciare dalla scuola, oramai persino dall’asilo.

Per reagire, combattere e controbattere, la casa editrice cattolica Mimep, di Pessano con Bornago, in provincia di Milano, ha dunque benemeritamente preparato una piccola guida utile a tutti che proprio per questo distribuisce gratuitamente dal proprio sito Internet.
Conoscere la verità delle cose è il primo passo per contrastare il male. Non lasciatevi sfuggire questo sussidio indispensabile.

Scaricatelo, leggetelo, usatelo e diffondetelo!

Clamore per lo scambio di embrioni in provetta. Ma il rischio fa parte del gioco, forse non ve l’hanno detto

14 Apr

FIVETHa fatto clamore nell’ultimo fine settimana il caso dei genitori che, dopo un intervento di fecondazione assistita all’ospedale Sandro Pertini di Roma, hanno scoperto che i gemelli che stanno aspettando non sono i loro.
Fra i tanti commenti se ne segnala uno di Filippo Maria Ubaldi, ginecologo, già membro del direttivo Eshre e membro del comitato direttivo Sifes, che spiega: «Se si eseguono in modo corretto le procedure, la possibilità di sbagliare è minima: inferiore a un caso su mille». Inferiore a un caso su mille. Mettiamo pure che sia un caso su millecinquecento: bene, quante fra le coppie che si sottopongono a fecondazione assistita lo farebbero ugualmente se venisse detto loro «tranquilli, sappiate che è piuttosto raro, un caso su millecinquecento, ma resta comunque la possibilità che il figlio che avrete non sarà vostro o non di tutti e due…».
E questo, si badi bene, come dice Ubaldi, «se si eseguono in modo corretto le procedure». Figuriamoci quando non sono del tutto corrette….
In realtà, la percentuale di errori considerati gravi nelle operazioni di fecondazione assistita – scambio di gameti o di embrioni – non si sa per il semplice fatto che è uno dei segreti meglio custoditi del business della provetta, che se vedesse intaccata la fiducia delle coppie rischierebbe di essere drasticamente ridimensionato. Ma che l’errore sia dietro l’angolo è il segreto di pulcinella. Basta fare una rapida ricerca su Google per imbattersi in un numero sterminato di casi.
Tanto per citarne un paio. Lo scorso ottobre due americani che avevano avuto due gemelle con fecondazione assistita presso la  Ochsner Clinic Foundation, in Louisiana, hanno denunciato i medici  dopo essere venuti a conoscenza che in uno scambio di embrioni all’interno della struttura erano stati coinvolti anche i loro. Carolyn and Sean Savage, pure loro statunitensi e protagonisti di un incubo simile, hanno raccontato la loro storia in un libro pubblicato nel 2011, dal titolo Inconceivable, inconcepibile. E sempre nel 2011 il quotidiano britannico Daily Mail (dagli Usa al Regno Unito, due Paesi all’avanguardia nel settore) dava conto di un’impennata di errori o errori sfiorati nei centri di fecondazione assistita inglesi: nel 2010 c’erano state ben 564 segnalazioni, circa 10 alla settimana

La notizia sul sito de Il Timone

La storia su La Stampa

Battesimo con lesbo show in una cattedrale argentina. Sicuri che si tratti di «misericordia»?

9 Apr

Lesbiche argentine al battesimo in cattedraleIl vescovo di Córdoba, Carlos Ñáñez, si è lamentato in un’intervista all’agenzia ACI Prensa per il battage mediatico seguito al battesimo (sabato scorso nella cattedrale della città argentina) di Emma Azul, una bambina figlia biologica di tale  Soledad Ortiz, che un anno fa ha contratto un “matrimonio egualitario” con la sua compagnia lesbica.
Ñáñez ha detto di aver tenuto al corrente di questo caso – evidentemente ottenendone il nulla osta –  il prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina del sacramenti, il cardinale Antonio Cañizares, e ha sottolineato che «il Battesimo è un diritto per ogni persona» e che «in questo la Chiesa si mostra come una madre misericordiosa e dalla braccia aperte».
Il vescovo ha poi aggiunto che la promessa che devono fare i genitori e i padrini della bambina è quella di educarla nella fede cristiana. «In questo noi ci fidiamo della loro buona fede, non abbiamo l’assoluta certezza che da una parte rispettino questo impegno o che la loro vita sia in totale consonanza con i principi evangelici».
Capiamo che la situazione non è delle più semplici da trattare. Il Codice di diritto canonico dice però anche che: «Per battezzare lecitamente un bambino si esige: 1) che i genitori o almeno uno di essi o chi tiene legittimamente il loro posto, vi consentano; 2) che vi sia la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica; se tale speranza manca del tutto, il battesimo venga differito, secondo le disposizioni del diritto particolare, dandone ragione ai genitori».
Ora, sulla fondata speranza che la piccola Emma sarà educata nella religione cattolica, pur non conoscendo i padrini, si può nutrire qualche ragionevole dubbio. Soprattutto guardando all’attenzione mediatica sul caso attivamente cercata dalle due madri con tanto di baci saffici in cattedrale e di fronte alle telecamere.
Morale: la situazione non richiedeva forse ben altra prudenza e il differimento del sacramento? Ma soprattutto, non è che dietro la scusa della «misericordia» c’è qualche prete o vescovo che preferisce farsi pecora (del mondo) invece che pastore?

In italiano

In spagnolo

«Nessun medico dovrebbe potersi rifiutare di praticare un aborto». La filosofia del prof. Mori è solo un sofisma

8 Apr

San marco logo mini Il prof. Maurizio Mori, ordinario di Bioetica nell’Università di Torino nonché presidente della Consulta di bioetica Onlus, sostiene che, per motivi filosofici “evidenti” e “ragionevoli”, nessun medico potrebbe e dovrebbe mai rifiutarsi di praticare un aborto. Ma è vero invece il contrario: per motivi filosofici evidenti e ragionevoli, nessun medico potrebbe e dovrebbe mai rifiutarsi di praticare l’obiezione di coscienza.

Contro obiezione di coscienza

 

 

È nato maschio in Scozia, è divenuto femmina a Sydney, l’Alta Corte australiana gli riconosce il «terzo sesso»

8 Apr

Maschile, femminile e neutro: come i generi che si usano per studiare il latino a scuola. Ora però servono a definire legalmente il genere delle persone in Australia. Norrie May Welby, 52 anni, nato maschio in Scozia, emigrato a Sydney a sette anni con i genitori, diventato donna con un’operazione chirurgica e poi né l’uno né l’altro in seguito all’interruzione di una cura di ormoni, adesso è stato riconosciuto ufficialmente come appartenente al terzo sesso. Il verdetto della Corte Suprema australiana, viene salutato dalle associazioni transgeder e dai gruppi per i diritti civili come un fondamentale passo avanti per la difesa delle minoranze sessuali.Norrie May Welby

L’amministratore delegato di Mozilla (un genio informatico) costretto a dimettersi perché contro le “nozze” omosessuali

7 Apr

Contrario alle nozze gay, perde il posto di lavoro. È quello che è successo all’amministratore delegato di Mozilla, colosso informatico reso celebre in tutto il mondo per il browser Firefox, con cui molti di voi staranno probabilmente leggendo questo articolo. Brendan Eich, unanimemente riconosciuto come uno dei più geniali esperti del mondo dell’informatica, inventore di Javascript, è stato costretto alle dimissioni per le sue posizioni “non allineate” in maniera di unioni tra persone dello stesso sesso.Brendan Eich

 

 

 

 

 

 

Germania: genitori attaccati da LGBT con sputi e sterco

5 Apr

 

Benetta Frigerio su Tempi

Già a gennaio la decisione del governo regionale di Verdi e Spd del land tedesco di Baden-Wurttemberg di adottare per il 2015 un nuovo curriculum intitolato “Educazione alla diversità sessuale” aveva fatto sobbalzare molti. Sia la Chiesa cattolica sia quella luterana, leggendo il programma, avevano colto un chiaro intendo di «ideologizzazione e indottrinamento, nel delicato settore dell’identità sessuale e degli stili di vita personali e familiari connessi».
Il 22 marzo, un gruppo di genitori ha organizzato a Colonia una manifestazione, ma i circa mille manifestanti sono stati bloccati da una controprotesta descritta come «estremamente offensiva» dall’“Observatory on Intolerance and Discrimination against Christians”, un osservatorio membro della piattaforma dell’Agenzia per i diritti fondamentali dell’Unione Europea, che ha denunciato il fatto.

Immagine

La Torino di Piero Fassino offre a tutti servizi LGBT

4 Apr

Servizio LGBT Torino

Perù, la più grande marcia pro-life dell’Ibero-America

1 Apr

Lima, Marcia per la Vita, 2014x900È stata la più grande manifestazione pro-life nella storia dell’Ibero-America quella che si è svolta a Lima il 22 marzo 2014, con lo slogan «Tutti abbiamo un bambino dentro», per protestare con la volontà del governo di allargare le maglie dell’attuale legislazione iper-restrittiva in materia di aborto.

250mila i partecipanti stimati, cifre non gonfiate come testimoniato dalle foto. Una scena spettacolare ed emozionante che spinge a chiedersi cosa succederebbe, quale rivoluzione sarebbe se anche in Italia alla Marcia per la Vita del prossimo 4 maggio a Roma scendesse in piazza un popolo così numeroso… un sogno, non un’utopia.

 

Arriva “Gender Watch News”

30 Mar

Un’ottima iniziativa del quotidiano online La nuova Bussola Quotidiana, da seguire per restare costantemente informati.

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