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Il corrispondente da Roma del progressista «The Tablet» che definisce Benedetto XVI un «topo»

27 Mar

Robert Mickney è stato per anni corrispondente da Roma di The Tablet, lo storico settimanale portavoce del cattolicesimo progressista britannico. Ora è stato sospeso perché in uno scambio di battute su Facebook, dismesso il suo understatement, ha definito Benedetto XVI «rat», cioè topo, sorcio. Ha scritto rivolto a un tale Chris Grady, commentando la foto del neo-porporato 98enne Loris Capovilla: «Do you think he’ll make it to the Rat‘s funeral?», “pensi che ce la farà (Capovilla) ad arrivare ai funerali del topo (Ratzinger)?” Mr. Glady si è augurato che Capovilla arrivi alle canonizzazioni di Giovanni Paolo II e di Govanni XXIII. I funerali di Benedetto XVI sarebbero un bonus
Di Robert Mickney si può ricordare, tra le tante cose, la presentazione lo scorso anno a Roma del documentario sulla pedofilia nella Chiesa, Mea Maxima Culpa. Silenzio nella casa di Dio, di Alex Gibney. Insieme a lui, l’ineffabile Marco Politi.

> sul sito de Il Timone

 

The Tablet

Il Nobel Amartya Sen, gran liberal, denuncia l’aborto selettivo che stermina le bambine. Nel Regno Unito

27 Mar

Amartya SenNel 1990 fu l’indiano Amartya Sen, il premio Nobel per l’Economia con cattedra a Harvard che ha dedicato la sua vita alla causa dei meno abbienti e dei paesi emergenti, a lanciare l’allarme su The New York Review of Books: «Almeno sessanta milioni di bambine sono state cancellate in seguito a infanticidi o aborti selettivi di femmine. E’ una rivoluzione tecnologica di tipo reazionario. Il sessismo dell’aborto selettivo».Gendercide UK

Oggi dalle colonne del quotidiano inglese progressista Independent, il progressista Amartya Sen denuncia la “strage di Eva”, ovvero il gendercide, vale a dire lo sterminio delle bambine che da Oriente ha preso piede in Occidente, in casa nostra. Nel suo nuovo saggio, dal titolo The lost girls, Amartya Sen parla dell’aborto come di una “discriminazione neonatale” e spiega che non si tratta di un fenomeno di povertà o arretramento sociale, piuttosto avviene in gran parte fra le donne istruite, benestanti, dall’India alle comunità di immigrati di Londra. Secondo il suo studio, infatti, in Inghilterra e in Galles mancano all’appello nel censimento nazionale inglese quasi cinquemila bambine. Bambine abortite.

La civilissima Europa, insomma, assomiglias empre si più alla sciagurata politica del “figlio unico” praticata dalla Cina neo-post-comunista che sa un po’ di nazismo. Figli unici, figli maschi, figli sani.

Giuli Meotti su Il Foglio