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L’ideologia del gender è la tomba annunciata della nostra società. Un e-book per difendersi. Grazie Mimep

17 Apr

Gender e-book MimepL’ideologia del gender è una vera e propria assurdità che però nel nostro mondo avanza a passi da gigante nel tentativo di trasformare un’utopia distruttiva nella nuova realtà quotidiana.

Un nemico che non si vede, o che si presenta sotto mentite spoglie, è però difficile da combattere, soprattutto quando viene contrabbandato di continuo per quel che assolutamente non è: ovvero una novità positiva, giusta e quasi dovuta, magari in nome di un senso distorto e perverso di concetti nobili o importanti quali la libertà, la tolleranza e il desiderio di realizzazione di sé. Il problema si annida infatti nella manipolazione delle coscienze e nel relativismo etico-culturale che cercano di mutare un’ideologia della disperazione in un obbligo morale, e magari pure legislativo, per tutti.

Per questo motivo l’ideologia del gender costituisce davvero la fine della nostra società.

Ma – diceva il pensatore iralndese Edmund Burke – affinché il male trionfi è sufficiente che gli uo mini buoni non facciano nulla.
Per questo non si deve restare in disparte, lasciandosi bombardare impunemente dai difensori delle “assurdità” e immaginando solo che prima o poi fatalmente smetterenno o cambieranno. Infatti è solo la nostra passività a permettere che questa ideologia pervicace si faccia ogni giorno più aggressiva negli ambienti più diversi, ma certamente a cominciare dalla scuola, oramai persino dall’asilo.

Per reagire, combattere e controbattere, la casa editrice cattolica Mimep, di Pessano con Bornago, in provincia di Milano, ha dunque benemeritamente preparato una piccola guida utile a tutti che proprio per questo distribuisce gratuitamente dal proprio sito Internet.
Conoscere la verità delle cose è il primo passo per contrastare il male. Non lasciatevi sfuggire questo sussidio indispensabile.

Scaricatelo, leggetelo, usatelo e diffondetelo!

«Drogarsi è un comportamento transculturale». Don Gallo ha seminato solo fumo

13 Apr

Droghe

Un articolo bellissimo, nella sua tragicità, scritto con grande stile,
dal mensile della comunità SanPatrignano

«Il sì all’eterologa è un importante passo avanti». Anche in italia i luterani sono oramai post-cristiani

12 Apr

Christiane Groeben«La caduta del divieto di fecondazione eterologa è un importante passo avanti, che riaccende la speranza di vedere realizzato il legittimo desiderio di genitorialità di molte coppie italiane». Lo dichiara Christiane Groeben (nella foto è quello senza la giacca di pelle), presidente del Sinodo della Chiesa Evangelica Luterana Italiana (CELI), a commento della decisione della Corte Costituzionale che giovedì 9 aprile ha dichiarato incostituzionale quanto sancito nel 2004 dalla Legge 40, calpestando la volontà dei cittadini italiani espressa incontrovertibilmente dall’esito del referendum abrogativo promosso nel 2005 dai suoi avversari: in quell’occasione, infatti, disertando le urne, gl’italiani bocciarono sonoramente le intenzioni di chi voleva peggiorare la Legge 40 e quindi anche chi, contro di essa, mirava a legalizzare la fecondazione eterologa.

La dichiarazione della CELI è sconcertante. Perché è sconcertante che una Chiesa cristiana plauda a un’immoralità palese qual è la fecondazione eterologa. Davvero la Chiesa Cattolica è l’unica a difendere appieno la dignità della persona umana, l’unica a battersi ancora e sempre per la salvaguardia dei “princìpi non negoziabili”, l’unica a promuovere l’umanesimo autentico, l’unica a essere davvero cristiana.

La CELI, invece, incapace di cogliere il nesso strutturale che unisce il suo dirsi cristiana e la difesa della natura dell’uomo creato da Dio a propria immagine e somiglianza, già si avvia a essere una postreligione come già lo sono molte Chiese luterane europee disponibili a tollerare e a promuovere gravissime forme di violazione della legge morale naturale. Del resto, nel 2011 la CELI già aveva approvato la benedizione di coppie di fatto sia eterosessuali sia omosessuali. O, assai più volgarmente, come già osserva qualcuno, la CELI ‒ che sono “quattro gatti” ‒ sta disperatamente cercando d’intercettare l’8 per mille. Dei non credenti.

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Voice of the Persecuted

11 Apr

Voice of the Persecuted

«Nessun medico dovrebbe potersi rifiutare di praticare un aborto». La filosofia del prof. Mori è solo un sofisma

8 Apr

San marco logo mini Il prof. Maurizio Mori, ordinario di Bioetica nell’Università di Torino nonché presidente della Consulta di bioetica Onlus, sostiene che, per motivi filosofici “evidenti” e “ragionevoli”, nessun medico potrebbe e dovrebbe mai rifiutarsi di praticare un aborto. Ma è vero invece il contrario: per motivi filosofici evidenti e ragionevoli, nessun medico potrebbe e dovrebbe mai rifiutarsi di praticare l’obiezione di coscienza.

Contro obiezione di coscienza

 

 

È nato maschio in Scozia, è divenuto femmina a Sydney, l’Alta Corte australiana gli riconosce il «terzo sesso»

8 Apr

Maschile, femminile e neutro: come i generi che si usano per studiare il latino a scuola. Ora però servono a definire legalmente il genere delle persone in Australia. Norrie May Welby, 52 anni, nato maschio in Scozia, emigrato a Sydney a sette anni con i genitori, diventato donna con un’operazione chirurgica e poi né l’uno né l’altro in seguito all’interruzione di una cura di ormoni, adesso è stato riconosciuto ufficialmente come appartenente al terzo sesso. Il verdetto della Corte Suprema australiana, viene salutato dalle associazioni transgeder e dai gruppi per i diritti civili come un fondamentale passo avanti per la difesa delle minoranze sessuali.Norrie May Welby

L’amministratore delegato di Mozilla (un genio informatico) costretto a dimettersi perché contro le “nozze” omosessuali

7 Apr

Contrario alle nozze gay, perde il posto di lavoro. È quello che è successo all’amministratore delegato di Mozilla, colosso informatico reso celebre in tutto il mondo per il browser Firefox, con cui molti di voi staranno probabilmente leggendo questo articolo. Brendan Eich, unanimemente riconosciuto come uno dei più geniali esperti del mondo dell’informatica, inventore di Javascript, è stato costretto alle dimissioni per le sue posizioni “non allineate” in maniera di unioni tra persone dello stesso sesso.Brendan Eich

 

 

 

 

 

 

Germania: genitori attaccati da LGBT con sputi e sterco

5 Apr

 

Benetta Frigerio su Tempi

Già a gennaio la decisione del governo regionale di Verdi e Spd del land tedesco di Baden-Wurttemberg di adottare per il 2015 un nuovo curriculum intitolato “Educazione alla diversità sessuale” aveva fatto sobbalzare molti. Sia la Chiesa cattolica sia quella luterana, leggendo il programma, avevano colto un chiaro intendo di «ideologizzazione e indottrinamento, nel delicato settore dell’identità sessuale e degli stili di vita personali e familiari connessi».
Il 22 marzo, un gruppo di genitori ha organizzato a Colonia una manifestazione, ma i circa mille manifestanti sono stati bloccati da una controprotesta descritta come «estremamente offensiva» dall’“Observatory on Intolerance and Discrimination against Christians”, un osservatorio membro della piattaforma dell’Agenzia per i diritti fondamentali dell’Unione Europea, che ha denunciato il fatto.

salviamosawanmasih@yahoo.it

2 Apr

Qualche giorno fa il Tribunale di primo grado di Lahore, in Pakistan, ha condannato a morte Sawan Masih, il 26enne cristiano accusato di avere insultato il profeta Maometto.Salviamo Sawan Masih banner

Nel marzo 2013, la denuncia contro Masih scatenò l’ira di oltre tremila musulmani che si scagliarono contro il quartiere di Joseph Colony, dove l’uomo viveva, incendiando 178 abitazioni, oltre 20 negozi e due chiese. Più di 400 famiglie cristiane sono rimaste senza casa, eppure gli 83 uomini ritenuti colpevoli dell’attacco sono stati tutti rilasciati su cauzione. Mentre Sawan è stato condannato a morte.

L’Associazione Pakistani Cristiani in Italia (APCI), fondata e diretta da Shahid Mobeen, docente della Pontificia Università Lateranense, ha pertanto deciso di lanciare lancia la campagna di raccolta-firme “Salviamo Sawan Masih”.

Per aderire, da subito, basta inviare una e-mail con i proprio nome e cognome all’indirizzo salviamosawanmasih@yahoo.it.

La condanna assurda di Sawan Masih «è l’ennesima beffa ai danni della comunità cristiana del Pakistan», ha detto Shahid Mobeen, intervistato da La nuova Bussola Quotidiana in concomitanza della conferenza stampa di sensibilizzazione che si svolge oggi a Roma per iniziativa dell’APCI, in collaborazione con alcuni parlamentari italiani rappresentati dall’on. Paola Binetti. «L’interesse dei parlamentari italiani è di grande conforto. I cristiani pachistani capiscono così di non essere soli, in un paese in cui le minoranze religiose sono discriminate e dove l’islam è assai radicalizzato. Ogni nazione vuole avere piena autonomia all’interno dei propri confini, ma possiamo considerare i diritti umani materia di giurisdizione nazionale? Non dimentichiamoci che il Pakistan è un firmatario della Convenzione Onu e come tale deve garantire pari diritti a tutti i cittadini, di qualsiasi credo essi siano».

 

 

Di seguito, una breve rassegna stampa sul caso:

 

Pakistan, dove la “legge sulla blasfemia” impone la dittatura “islamicamente corretta”

2 Apr

Il caso famoso di Asia Bibi, la donna pakistana in attesa della sentenza di secondo grado dopo la condanna a morte in primo grado, evidenzia ancora una volta l’urgenza di modificare la legge sulla blasfemia.

Ma di Asia Bibi in Pakistan ce ne sono purtroppo molte, molto meno note. E oggi nel Paese asiatico il principio della “tutela delle religioni” è il grimaldello feroce e subdolo dell’anticristianesimo.

L’osservatorio internazionale di Oasis, sempre preciso e scurpoloso, fa il punto di una situazione tanto grave quanto dimenticata con un reportage aggiornato (dal sito de Il Timone).