Archivio | comunismo RSS feed for this section

Cina, pena di morte e traffico di organi umani

15 Apr

Tutti gli orrori della Cina neopostcomunista

Involuntary Donors

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Voice of the Persecuted

11 Apr

Voice of the Persecuted

Vietnam, la terra dei cristiani espropriati

4 Apr

Cristiani in VietnamVietnam, ogni scusa è buona per perseguitare i cristiani. Oltre a incarcerarli, per ogni minima attività che “disturbi” la politica del regime comunista, finiscono sempre più spesso vittime degli espropri statali. E neanche i morti vengono lasciati in pace: i cimiteri sono sempre più spesso oggetto di espropri. Ultimi, in ordine di tempo, a subire questa politica, sono i cristiani di Con Dau, nella provincia di Da Nang, nel Vietnam meridionale, tristemente nota come campo di battaglia nel lungo conflitto vietnamita (1959-1975). La locale comunità cristiana si è vista tagliare la luce e circondare dalla polizia nella notte del 26 marzo. All’alba del giorno dopo, i poliziotti hanno condotto una massiccia retata, spianando la strada ai bulldozer che hanno proceduto con la demolizione.

Stefano Magni su La nuova Bussola Quotidiana

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La Torino di Piero Fassino offre a tutti servizi LGBT

4 Apr

Servizio LGBT Torino

Il Nobel Amartya Sen, gran liberal, denuncia l’aborto selettivo che stermina le bambine. Nel Regno Unito

27 Mar

Amartya SenNel 1990 fu l’indiano Amartya Sen, il premio Nobel per l’Economia con cattedra a Harvard che ha dedicato la sua vita alla causa dei meno abbienti e dei paesi emergenti, a lanciare l’allarme su The New York Review of Books: «Almeno sessanta milioni di bambine sono state cancellate in seguito a infanticidi o aborti selettivi di femmine. E’ una rivoluzione tecnologica di tipo reazionario. Il sessismo dell’aborto selettivo».Gendercide UK

Oggi dalle colonne del quotidiano inglese progressista Independent, il progressista Amartya Sen denuncia la “strage di Eva”, ovvero il gendercide, vale a dire lo sterminio delle bambine che da Oriente ha preso piede in Occidente, in casa nostra. Nel suo nuovo saggio, dal titolo The lost girls, Amartya Sen parla dell’aborto come di una “discriminazione neonatale” e spiega che non si tratta di un fenomeno di povertà o arretramento sociale, piuttosto avviene in gran parte fra le donne istruite, benestanti, dall’India alle comunità di immigrati di Londra. Secondo il suo studio, infatti, in Inghilterra e in Galles mancano all’appello nel censimento nazionale inglese quasi cinquemila bambine. Bambine abortite.

La civilissima Europa, insomma, assomiglias empre si più alla sciagurata politica del “figlio unico” praticata dalla Cina neo-post-comunista che sa un po’ di nazismo. Figli unici, figli maschi, figli sani.

Giuli Meotti su Il Foglio